Quando manca la corrente, come si comporta l’antifurto?

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Un impianto antifurto cablato è alimentato dalla corrente elettrica della rete domestica e, tutte le sue componenti sono fisicamente collegate tra loro mediante fili elettrici. Quindi, in caso di assenza di corrente teoricamente il sistema potrebbe non funzionare e spegnersi del tutto. Per far sì che l’impianto mantenga costantemente la sua vitalità, vengono inserite delle batterie all’interno della centrale ed una all’interno della sirena esterna.

La batteria viene mantenuta in carica da un alimentatore collegato alla rete 220 Volt, il quale oltre a fornire la tensione e la corrente necessarie per la ricarica, garantisce l’isolamento. La batteria non richiede particolari manutenzioni in quanto è ermetica, tuttavia andrebbe sostituita ogni tre o quattro anni. Le dimensioni della batteria vengono calcolate in fase di installazione, per garantire un’autonomia minima di 24 ore in caso di assenza di corrente. Le apparecchiature di buona qualità, con assorbimenti molto ridotti, permettono una lunga autonomia anche con batterie di piccola capacità. In impianti molto grandi o con particolari esigenze è possibile installare più alimentatori supplementari con altrettante batterie tampone.

Ricordatevi quindi che un impianto installato e collaudato secondo la normativa UNI prevede un funzionamento in assenza di corrente di almeno 24 ore!

Richiedete questi requisiti minimi al vostro installatore!